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Gennaio 24, 2012
9:00 pm

nell’ambito di

presenta

“IL PICCOLO GRANDE SENSO DEL DOVERE”

proiezione del film

di Daniele Lamuraglia

Dopo che Marco Grassi mi ha fatto conoscere la storia di Egisto e degli Internati Militari abbiamo pensato che sarebbe valsa la pena diffonderla nel modo più efficace, e tentare quindi di farla diventare un film. Ovviamente ci siamo subito dovuti confrontare coi problemi economici che pone un film ambientato nel passato. Ma visto a posteriori, oggi posso dire che questo ostacolo ci ha consentito di trovare una soluzione che si è rivelata molto proficua rispetto al senso profondo che doveva avere questo film.

Percorrere la strada del realismo, con la ricostruzione esatta dei luoghi, degli oggetti, dei costumi, avrebbe recuperato il contesto storico di quegli eventi, e li avrebbe riproposti nel loro passato accadere. Non è una strada sbagliata, anzi, abbiamo avuto dei bei film realizzati in tal modo. Ma quel che volevamo trasmettere di questa storia è proprio ciò che la stacca dalla sua epoca, e ce la rende immediata dal punto di vista umano. Una storia fuori dal tempo, diventa ancor più una storia anche del nostro tempo, e in misura maggiore quando, tolti i segni del proprio tempo, vengono alla luce quegli eterni sentimenti umani che uniscono potenzialmente una generazione alle altre.

Abbiamo così chiesto a degli artisti di reinventare le ambientazioni, i costumi, gli oggetti, le luci, le musiche, facendo emergere l’essenza di questa storia e i suoi valori etici, che brillano di una luce ancora nuova.

Il film è interpretato, oltre che dà ottimi attori, da una nutrita compagnia di giovani che hanno dai 20 ai 25 anni. Proprio l’età che all’epoca delle vicende aveva Egisto Grassi, e molti di quegli Internati Militari. Questo per noi rappresenta una specie di identificazione generazionale, che vuol mostrare come tanti giovani d’oggi, per quanto di loro se ne dica spesso di male, sono disposti a raccogliere il testimone dalle passate generazioni. Solo che queste siano disposte a passarlo, a trovare i giusti canali di comunicazione, a dedicare ancora del tempo per loro, che rappresentano il nostro presente e il nostro futuro.

Daniele Lamuraglia

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L’Affratellamento “Giorni della memoria 2012

con il patrocinio del Comune di Firenze